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Orchidea Phalaenopsis
LUCE
ACQUA
TEMPERATURA
Queste orchidacee crescono molto bene a temperature alte (anche fino a 28 °C, d’estate) con un alto tasso d’umidità (oltre il 65-70%), ma in realtà si abituano anche alle temperature delle nostre abitazioni. Più è alta la temperatura, maggiore deve essere l’umidità dell’aria.
Le Phalaenopsis amano una luce molto intensa, ma schermata, specialmente nelle ore più calde dei giorni estivi, e per tale ragione trovano collocazione, in casa, davanti a una finestra esposta a sud-est o a sud-ovest, con la protezione di una tendina. Per verificare che la luce sia sufficiente alla pianta, occorre osservare il colore delle foglie: se diventano di un verde chiaro, o se presentano bruciature ovali, allora occorre aumentare l’ombreggiatura; se invece le foglie diventano troppo scure, e se si indeboliscono afflosciandosi, allora occorre invece dare più luce alla pianta.
L’innaffiatura va effettuata preferibilmente con acqua demineralizzata poiché le radici aeree sono molto sensibili a eccessi di sali. È consigliato innaffiare la mattina, in modo tale che il substrato non rimanga bagnato troppo a lungo. Infatti le Phalaenopsis come tutte le piante epifite soffrono molto i ristagni idrici che provocano la morte delle radici per asfissia con insorgenza di muffe, causando anche la morte della pianta. Essendo le Phalaenopsis piante a crescita rapida che non hanno pseudobulbi per accumulare sostanze nutritive, richiedono di essere fertilizzate. Per quanto riguarda la concimazione, il concime, preferibilmente specifico per orchidee, va somministrato appena dopo o contemporaneamente all’innaffiatura con regolarità, circa ogni 15 giorni, fino alla fioritura, diluendo le dosi indicate sulle confezioni, poiché le radici delle Phalaenopsis sono molto sensibili all’eccesso di fertilizzante.
In presenza di ottima illuminazione e buone condizioni di crescita le Phalaenopsis possono fiorire meravigliosamente anche due volte in un anno (in un periodo che varia da specie a specie); la fioritura può durare anche più di quattro settimane. Finita la fioritura, è possibile tagliare gli steli floreali al di sotto dell’ultimo nodo che precede il primo fiore, oppure eliminare completamente lo stelo. Nel primo caso la pianta potrà emettere ramificazioni dal vecchio stelo e produrre fiori numerosi, ma più piccoli. Nel secondo caso invece la pianta provvederà a creare un nuovo stelo che richiede molte più energie alla pianta, ma che sembra assicurare una fioritura più spettacolare e duratura.
Poiché in natura le Phalaenopsis crescono sopra i rami degli alberi, il substrato di coltivazione deve essere leggero e a grossa pezzatura: si può usare la corteccia a scaglie grosse, assicurando in ogni modo un grande drenaggio utile a scongiurare pericolosi ristagni idrici. Sono consigliabili vasi con intagli o fori laterali che permettono un’aerazione ideale per le radici.
Il rinvaso va eseguito solo se le radici fuoriescono eccessivamente dal vaso o se il substrato di coltivazione risulta particolarmente deteriorato (compatto e friabile) o infetto da muffe o insetti parassiti. Nell’eseguire il rinvaso, occorre sostituire interamente il vecchio substrato stando molto attenti a non danneggiare le radici sane, ma eliminando quelle morte (marroni) con strumenti ben puliti.













